SINTESI
Pro: Componentistica rinnovata, setup velocizzato e gameplay che costituisce una summa di quanto abbiamo visto nei titoli precedenti, con qualche aggiunta ulteriore.
Contro: I “soliti” difetti rimangono. Ovviamente è uno di quei titoli con alea preponderante, come del resto la linea Zombicide ci ha abituato da quasi 10 anni a questa parte, quindi niente amanti del controllo totale al tavolo.
Consigliato a: Chi è appassionato di Zombicide fin dai primi tempi, chi non l’ha mai provato e vuole un “ameritrash” fino al midollo con una minaccia zombi che sembra non finire mai.
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario: elevata
Incidenza della fortuna: elevata
Idoneità ai Neofiti: elevata
Autore: R. Guiton, J.B. Lullien, N.Raoult
Grafica ed illustrazioni: E. Guiton, T. Masson, E. Nouhaut
Anno: 2021
Puoi acquistare ZOMBICIDE: SECONDA EDIZIONE su GET YOUR FUN |
Finalmente vi parliamo di Zombicide: Seconda Edizione, dopo la fortunata campagna Kickstarter del 2019 che ha raccolto quasi 3,5 milioni di dollari. Dall’inizio del fenomeno Zombicide sono passati alcuni anni, e abbiamo quindi tra le mani una nuova iterazione della saga ambientata ai giorni nostri.
“A new age for Zombicide Begins”: sono queste le parole che aprivano la campagna Kickstarter, atte a indicare profondi cambiamenti nel brand. Sono stati introdotti una modalità a campagna e un gioco di ruolo (tanto per elencare due aspetti), insieme alle tonnellate di miniature che ci aspettiamo da una produzione CMON…
Oggi parleremo soltanto della scatola base e la domanda sorge spontanea: avremo sempre il solito gameplay con un paio di regolette migliorate o sistemate per evitare eccessive storture di ambientazione (qualcuno ha detto sdoppiamento zombi?) oppure abbiamo tra le mani un set base che ha trovato la quadratura del cerchio?
Zombicide: Seconda Edizione è un cooperativo a scenari prefissati su mappa modulare, per 1-6 giocatori e con meccaniche di punti azione, tiro dadi e poteri variabili. La durata della partita, come sempre, dipende dallo scenario.
MATERIALI: SOLTANTO L’OMBRA DELLA PRIMA EDIZIONE
La scatola mantiene le stesse dimensioni di ogni altro Zombicide e presenta un involucro interno ulteriore, sempre in cartone, per le miniature, le plance e le carte (come la CMON è solita inserire perlomeno negli altri titoli di questa saga).
Un passo indietro rispetto alla Notte dei Morti Viventi per quel che riguarda l’organizzazione dei componenti nella scatola: lo spazio a disposizione è sempre lo stesso ma abbiamo più componenti rispetto alle scatole precedenti, ed essi vanno stipati sotto alle miniature ingegnandosi un po’.
Per il resto la qualità grafica e materica dei componenti non si discute. Tutte le volte vi ripetiamo che ad ogni iterazione le miniature diventano sempre più definite, e questo Zombicide non fa eccezione: in questa seconda edizione abbiamo sempre tanti gruppi distinti di deambulanti, ma questa volta radicalmente diversi l’uno dall’altro.

Alcune miniature. Rivediamo molti volti noti della prima edizione e qualche “piccola” nuova comparsa. Ottima la scelta di colorare con tonalità più scure gli zombi più fastidiosi (corridori e grassoni) in modo da distinguerli facilmente durante la partita.
Le plance e i segnalini in cartone sono sempre molto spessi e presentano già alcuni elementi prestampati, come le porte, i segnaposti per le casse e per le automobili. Questo sveltisce notevolmente la fase di setup. Le carte per gli equipaggiamenti e le generazioni sono molto resistenti e potreste anche non imbustarle.
Infine menzioniamo il regolamento sempre ottimamente scritto e illustrato, nonché perfettamente tradotto in italiano. La novità principale sono gli scenari, ben 25, di cui i primi 10 sono la versione aggiornata delle missioni del primo Zombicide: ogni sterminatore di zombi deve sapere dove tutto è iniziato!

Ah sì, poi sono stati messi 4 abomini nella scatola. Uno solo effettivamente non costituiva una così grande minaccia, vero? E sapete che esiste una variante nel regolamento per averli in gioco tutti contemporaneamente?
I CAMBIAMENTI DI ZOMBICIDE: SECONDA EDIZIONE
Zombicide: Seconda Edizione mantiene lo stesso nucleo dei precedenti titoli della serie, ma questo lo si poteva intuire. Se volete sapere nel dettaglio come funziona, ne abbiamo parlato nella recensione della prima edizione, nella sua versione fantasy e nell’adattamento del film di Romero.
Quello che ci interessa analizzare sono i cambiamenti più importanti che lo distinguono dai titoli precedenti:
- I Personaggi: Non sono più 6, ma 12, di cui 6 adulti e 6 bambini. La dualità dei sopravvissuti introdotta in Invader viene ulteriormente sviluppata: in particolare un bambino ha meno vita di un adulto, ma riesce a sfuggire meglio agli zombi che lo circondano. Molto interessante l’utilizzo dei personaggi come compagni (a seconda della missione) da scortare e difendere (hanno un solo punto vita e contano come sopravvissuti), ma che forniscono la loro abilità iniziale al personaggio che li sta gestendo.
- Gli Equipaggiamenti: Dopo averlo visto in azione nella Notte dei Morti Viventi, abbiamo anche qui un mazzo a parte di armi speciali ottenibili solo in determinati modi (come le casse sparse sulla mappa o nelle macchine). Si ha praticamente sempre la certezza che in quelle casse si troverà un’arma decente, a meno di zombi naturalmente! Infine scompare il crafting, dato che le armi che una volta venivano assemblate, ora sono già pronte all’uso.
- Gli Zombi: Nel mazzo generazione sono ora presenti anche le carte assalto che, oltre a piazzare zombi come di consueto, li attivano immediatamente. Inoltre ogni carta mette in gioco generalmente molti più zombi rispetto al passato.
- Le Zone di Oscurità: Diventano punti molto difficili dove combattere, perché si può tracciare una linea di vista verso il buio soltanto a distanza 0-1. Inoltre un attacco a distanza è efficace solo con 6+ se il bersaglio è dentro la zona di oscurità.
- Le Auto: Ora si può guidare in maniera lenta in uno spazio adiacente al proprio senza rischiare di investire i sopravvissuti nella casella di destinazione. L’altra opzione è la guida rapida in due caselle con corrispondente attacco.
- Si prosegue sulla linea tracciata da Invader per quanto riguarda l’eliminazione del giocatore, perciò se un sopravvissuto muore la partita è persa.

Le carte che riassumono l’esperienza di questa seconda edizione.
L’IMPATTO SU QUEL GAMEPLAY CHE CONOSCIAMO BENE
Un gioco di per sé già molto intuitivo viene ulteriormente snellito, e questo in parte contiene la durata della singola sessione. Sono stati rimossi alcuni elementi che non aggiungevano poi così tanto all’esperienza di gioco, come il crafting degli oggetti o il tiro per distruggere le porte (che poteva trascinarsi parecchio in caso di fallimento,e che un po’ cozzava con l’ambientazione).
Si è deciso di dare un’impronta più action alla partita piuttosto che costringere i giocatori ad un avanzamento cauto, esaltando la flessibilità dell’organizzazione delle azioni e della suddivisione dei compiti di missione. Ora i personaggi diventano forti molto in fretta, ma gli zombi da uccidere sono molti di più.
Un aspetto che abbiamo particolarmente apprezzato riguarda l’aumento dei punti esperienza: in Zombicide: Seconda Edizione è più difficile che un solo personaggio prenda il largo per via della quantità di zombi estrema di cui abbiamo parlato. La crescita del gruppo non lascia indietro nessuno, se non nelle primissime fasi della partita a seconda della situazione.

Avere la possibilità che gli zombi appena generati si attivino subito aumenta molto l’immedesimazione dei giocatori.
Finalmente, come nelle migliori (o peggiori) apocalissi zombie, il focus non è più lo sterminio indiscriminato degli zombi come avveniva nella prima edizione, ma occorre avere sempre occhi fissi sull’obiettivo della missione per completarlo prima di essere sopraffatti: infatti la singola carta di generazione è molto più cattiva rispetto alle edizioni precedenti, non c’è tempo materiale di uccidere ogni nemico.
Infine, si percepisce una buona varietà di partita in partita, sia grazie al numero di personaggi sia per le missioni e le modalità aggiuntive (arricchite ulteriormente dal materiale online disponibile gratuitamente).
COSA POTREBBE NON CONVINCERE
Purtroppo Zombicide: Seconda Edizione eredita alcuni difetti dal passato:
- Permane la taratura di ogni missione su 6 personaggi. Iniziano a comparire alcuni scenari aggiuntivi in rete da giocare in solitario, ma nella scatola base la situazione è questa.
- La molotov non va più costruita ma rimane l’unico elemento certo per l’eliminazione di un abominio, dato che le combinazioni personaggio-arma per infliggere 3 danni in un colpo solo possono essere attuate solo da due personaggi specifici, e soltanto al livello di adrenalina rosso (il quale non viene raggiunto così spesso).
- Dal momento che Zombicide: Invader aveva introdotto la possibilità dell’attacco concentrato (a fronte di un maggior numero di carte generazione) ci aspettavamo qualche stratagemma in più per contenere quel tipo di minaccia, in modo da non ridurla ad una forsennata ricerca compulsiva della molotov tra gli equipaggiamenti rimanenti. Il più delle volte si cerca di starne alla larga.
- Zombicide: Seconda Edizione convince fino ad un certo punto tematicamente, poiché non ha mai avuto l’obiettivo della simulazione a tutti i costi. Come abituati da diversi anni questa non è affatto una novità e, personalmente, si tratta di un aspetto che contribuisce molto al divertimento dei giocatori al tavolo.

Si preferisce avere una cameriera con la motosega e un fucile da cecchino in mano, mentre guida un auto con i pattini a rotelle ai piedi, piuttosto che una situazione “verosimile”.
- Arrivati all’ennesima iterazione, i segnalini rumore cominciano ad essere un po’ fastidiosi dal punto di vista ergonomico. Essi devono essere continuamente piazzati e rimossi (spesso in caselle molto affollate) e questo aspetto stona un po’ con la cura che è stata messa in tutto il titolo per renderlo più snello e veloce nel suo svolgimento.
QUINDI, PERCHÉ PROPRIO QUESTO ZOMBICIDE?
La discriminante principale di ogni Zombicide rimane sempre il setting. Negli ultimi anni abbiamo visto le ambientazioni più disparate come Fantasy o Sci-Fi, ma questa versione moderna manterrà sempre un certo fascino sui giocatori in quanto più connessa al resto della cultura pop riguardante gli zombi: basti pensare ai film degli ultimi anni, alla serie The Walking Dead, o agli ulteriori giochi da tavolo sul tema. Se però siete stanchi dei soliti centri commerciali e città disabitate piene di non morti, avrete di che sbizzarrirvi nelle edizioni precedenti (e future…).

La scatola del gioco.
Zombicide: Seconda Edizione non si discosta molto dai suoi predecessori ma, pur mantenendone qualche difetto, ha eseguito dei miglioramenti non indifferenti. Inoltre è, ad oggi, la scatola base che offre la maggior quantità di contenuto giocabile rispetto agli altri Zombicide.
Nonostante siano passati tanti anni, i principali pregi di questa saga di successo non sono mai stati intaccati: una meccanica di base molto semplice, un colpo d’occhio favoloso e il saper generare dinamiche intorno al tavolo che spesso divertono anche il più scettico dei giocatori. Chiaramente non può essere un titolo in grado di mettere d’accordo chiunque, poiché un giocatore esperto potrebbe ritenerlo fin troppo semplice (nonostante le possibilità di aumentare la difficoltà della partita) e coloro che non sopportano la casualità tra carte e dadi sicuramente ne resteranno delusi.
In conclusione Zombicide: Seconda Edizione farà la gioia degli appassionati (soprattutto di quelli che cercavano la prima scatola, ormai introvabile) e costituisce un ottimo introduttivo al genere American. Qualche difetto da limare è rimasto, qualche combo di personaggi forse è un po’ sbilanciata, ma la parola d’ordine in Zombicide è divertimento e in questo si conferma sempre alla grande.

E voi…dove pensavate di andare?
Si ringrazia Asmodee Italia per aver reso disponibile una copia di valutazione del gioco.
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