SINTESI
Pro: divertente e appassionante, una partita tira l’altra.
Contro: negli anni ha cercato di rinnovarsi continuamente, ma arrivando forse a complicarsi un tantino troppo. Fenomeno di “pay to win” con carte forti spesso molto costose.
Consigliato a: tutti gli appassionati del manga o anime, o in generale a tutti i giocatori di tcg che non l’abbiano ancora provato.
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario:
assente
Incidenza della fortuna:
buona
Idoneità ai Neofiti:
discreta
Autore:
Kazuki Takahashi, Big Bocca
Grafica ed illustrazioni:
Vari
Anno:
1999
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INTRODUZIONE
Era l’ormai lontano 2003 quando ogni bambino tornando a casa da scuola, accendendo la televisione, si ritrovava a guardare per la primissima volta Yu-Gi-Oh!
Yu-Gi-Oh!, anime e manga di enorme successo in Giappone, era finalmente sbarcato in occidente. Ed insieme arrivò, ovviamente, anche il trading card game (da ora tcg) ispirato proprio al gioco visto nel cartone. Perché sì, le avventure stesse di quest’opera si incentravano proprio su un gioco di carte.
Oggi siamo nel 2024 e Yu-Gi-Oh! spegne le 25 candeline dalla sua creazione. Era infatti il 1999 quando venne creato questo famosissimo gioco di carte che ha di fatto segnato generazioni di “duellanti”. Il suo creatore, nonché mangaka ideatore anche della serie, Kazuki Takahashi, ci ha purtroppo lasciato nel 2022… ma la sua opera, Yu-Gi-Oh!, e il gioco che ne deriva, sono storia! In questo articolo cercheremo di ripercorrere questi 25 anni di successi.
PARTIAMO DALLE ORIGINI: YU-GI-OH! MANGA E ANIME

Il manga di Yu-gi-oh!.
Lo sappiamo bene, noi Balene parliamo di giochi, non di altri prodotti di pop culture… ma, soprattutto in questo caso, è estremamente importante citare l’opera da cui nasce il gioco e alla quale è strettamente correlato. Quindi, partiamo dall’inizio:
Il suo creatore, Kazuki Takahashi, condivideva con tutti noi la stessa passione: quella dei giochi; e la sua stessa opera nasce proprio come omaggio a questo “mondo”. Yu-Gi-Oh! significa, infatti, letteralmente “Re dei giochi”, e le sue origini sono, in realtà, differenti da quelle conosciute ai più…
La primissima serie di Yu-Gi-Oh!, mai arrivata in Italia, chiamata “season 0” o “Yu-Gi-Oh! Shadow Games” è ispirata ai primi 7 capitoli del manga e caratterizzata da toni piuttosto cupi. In questi capitoli vengono affrontati differenti giochi, nei quali si andava incontro alla perdita dell’anima o della sanità mentale. Tra i vari giochi intrapresi spicca “Duel Monster”, ovvero il gioco di carte giocato poi nella serie trasmessa anche in Italia ed identificabile con il nostro amato tcg.
Nella serie del 2000 (uscita Giapponese, qui in Italia è quella del 2003) viene “aggiustato il tiro”: si abbandonano i temi più cupi e si incentra la serie sull’amicizia, spostando il target verso un pubblico più giovane. Inoltre l’unico gioco di riferimento diventa, appunto, il gioco di carte che tutti conosciamo (eccezione fatta per una breve parentesi su una versione con i dadi).

L’anime di Yu-Gi-Oh!, soprattutto nella prima serie, approccia il gioco di Duel Monster in modo differente dalle regole vere e proprie del tcg. Tutti possiamo ricordare, infatti, come l’iconico Drago Bianco Occhi Blu venga evocato da Seto Kaiba senza alcun tributo.
IL GIOCO DI CARTE COLLEZIONABILI DI YU-GI-OH!
Terminato il veloce “tuffo nella storia” di questo gioco, veniamo ora a parlare concretamente del gioco di Yu-Gi-Oh!.
Come tutti sappiamo, si tratta di un gioco esclusivamente di carte, seppur all’occorrenza possa servire un qualche dado per risolvere alcuni effetti o banalmente da usare come segnalino e contatore.
Questo gioco è, inoltre, nato per essere giocato in 1vs1, ma soprattutto nella fandom non è difficile trovare configurazioni differenti, dal più classico duello a squadre 2vs2 a duelli anche più fantasiosi, come un tutti contro tutti in 3.
L’arte del gioco del regno delle ombre:
Le carte uscite per questo gioco sono ormai innumerevoli e ovviamente, essendo passati anche 25 anni dalla prima edizione, lo stile delle illustrazioni si è evoluto con gli anni.
Parlando delle illustrazioni abbiamo assistito, infatti, a un significativo miglioramento degli artwork. Le carte delle prime edizioni, seppur colme di fascino “affettivo”, dobbiamo ammettere che non erano eccezionali, figlie anche di anni dove l’arte digitale era stata introdotta relativamente da poco e quindi ancora da esplorare a pieno nelle sue potenzialità. Con il susseguirsi di espansioni, invece, si è alzato decisamente il livello, sebbene le illustrazioni di Yu-Gi-Oh! rimangano tendenzialmente più “semplici” e meno ricche di dettagli o finezze rispetto allo standard degli altri tcg.

Gli artwork delle prime carte di Yu-Gi-Oh! confrontati con quelli di carte più recenti.
Gli elementi che, in ogni caso, caratterizzano da sempre lo stile di Yu-gi-oh! nelle carte mostro sono: un character in primo piano, in pose spesso dinamiche e su uno sfondo quasi sempre neutro che presenta solamente sfumature e giochi di colore. Le carte magia e trappola, invece, risultano più approfondite nello studio delle ambientazioni e nell’attenzione ai dettagli.
Nota di demerito da segnalare: rispetto ad altri tcg, Yu-Gi-Oh! non riporta il nome dell’illustratore che ha realizzato l’artwork sulle singole carte.

Gli elementi grafici di una carta: in generale, tutte le carte presentano 3 macro riquadri: il primo, in alto, dedicato al nome, quello al centro all’immagine e quello in fondo all’effetto (se presente). Inoltre, i mostri nello spazio tra nome e immagine hanno raffigurate le stelline, indicative del loro Livello, e sotto l’area dell’effetto il valore di attacco e di difesa.
Le espansioni di Yu-gi-oh!
Nel 1999 in Giappone uscì la primissima espansione di Yu-Gi-Oh! intitolata La Leggenda del Drago Bianco Occhi Blu, insieme ai primi starter deck di Yugi e Kaiba. Negli anni si sono poi susseguite numerose uscite sia di nuovi starter deck che di bustine d’espansione, oltre a Tin di collezioni esclusive. L’uscita di nuove espansioni ha, ovviamente, seguito l’evoluzione del gioco, introducendo tutte le nuove tipologie di carte che hanno caratterizzato il continuo rinnovamento di Yu-Gi-Oh!. Negli ultimi anni, inoltre, abbiamo potuto assistere a un effetto nostalgia che ha rispolverato le carte presenti nei primissimi set, ovviamente racchiuse in nuove espansioni, con rarità differenti e a volte varianti per gli artwork.

I prodotti yu-gi-oh!: set di bustine, deck e tins.
PIATTAFORME ONLINE, NUOVE FORME DI GIOCO E FENOMENO CULTURALE
Passando dal Game Boy Advance alla Play Station, e ad altre molteplici piattaforme, dalla nascita di Yu-Gi-Oh! abbiamo potuto osservare svariati videogiochi susseguirsi sulla scena videoludica.
Negli ultimi anni, come anche molti altri tcg, anche Yu-Gi-Oh! ha intrapreso la “strada” dell’online, offrendo alla propria utenza un’ulteriore modalità di gioco.
Attualmente la piattaforma di gioco online principale è Master Duel, dov’è possibile giocare contro altri giocatori, ricreando anche i propri deck posseduti fisicamente. Su questa piattaforma si svolgono anche dei tornei ufficiali al pari di quelli del tcg fisico.
Oltre Master Duel, comunque, sono vari i videogiochi a tema oggi in commercio, tra i quali spiccano Duel Links, Rush Duel e Legacy of the Duelist.

Yu-Gi-Oh! fenomeno culturale: Yu-Gi-Oh! è stato infine caratterizzato da un’enorme successo, non solo riguardante il gioco in sé, ma anche tutto il mondo creatosi attorno. Dalle serie animate in televisione, sono stati realizzati anche lungometraggi per il cinema e il merchandising di questo gioco viene venduto in tutto il mondo comprendendo numerosi giocattoli, pupazzi e action figure.
DIVENTARE UN DUELLANTE: COME SI GIOCA A YU-GI-OH!
Chiariamo subito che in questo articolo risulta impossibile spiegare nel dettaglio ogni regola di Yu-Gi-Oh!. Cercheremo di riassumere i concetti base, ma vi invitiamo a leggere il regolamento prima di iniziare a giocare.
Come già anticipato: si gioca principalmente in 2, affrontandosi in un duello dove ogni giocatore, attingendo dal proprio deck, cercherà di schierare mostri sempre più potenti con lo scopo di azzerare i “Life Points” dell’avversario, ovvero i suoi punti vita.
Ogni partecipante comincia il duello con 8000 Life Points, ma durante la partita, grazie a effetti di alcune carte potrebbe guadagnarne ulteriori.
Il deck:
Il mazzo di ogni giocatore può essere customizzato a libera discrezione del giocatore, senza alcun vincolo di compatibilità tra alcune carte del mazzo stesso (come accade invece in altri tcg, dove solitamente ci sono dei colori o delle fazioni che determinano il tipo di mazzo). Detto questo, però, anche in Yu-Gi-Oh! esistono svariati “archetipi” e costruire un mazzo totalmente incentrato su uno o due di essi risulta spesso più performante. Soprattutto in tornei ufficiali è, infatti, estremamente raro vedere mazzi totalmente “misti” senza un archetipo come linea guida.
Ogni mazzo deve comprendere dalle 40 alle 60 carte. In aggiunta a queste, che rappresentano il deck principale, è possibile prepararsi un Extra Deck di 15 carte che contenga i propri Mostri Fusione, Synchro e Xyz (ne parleremo a breve). Un’altro mazzetto, totalmente facoltativo e sempre di 15 carte, è il Side Deck: pensato per contenere carte da scambiare con quelle del mazzo principale tra un duello e l’altro.

Il terreno di gioco di Yu-Gi-Oh! è variato con il passare degli anni, adattandosi alle variazioni del regolamento.
La versione attuale prevede: due file ospitanti 5 carte Mostro (nella fila superiore) e 5 Magie o Trappole (in quella inferiore) delimitate dagli spazi Deck, Extra Deck, Cimitero e Magie Terreno, posti ai 4 angoli. Inoltre, sopra allo spazio dei mostri sono presenti due ulteriori slot dedicati alle evocazioni di mostri dall’Extra Deck. E negli spazi dedicati alle carte Magie e Trappola, nei due slot esterni è possibile collocare anche le carte Pendulum.
Il flusso di gioco:
Durante la partita i giocatori si alternano in turni, ed ogni turno è suddiviso a sua volta di varie fasi: la primissima fase è la Draw Phase, che, come suggerisce il nome, permette di pescare 1 carta dal mazzo principale. È immediatamente seguita dalla Standby Phase, che sostanzialmente permette di attivare effetti di carte, laddove specificato che si attivano in questa fase. Arrivando al “cuore” del turno troviamo due Main Phase, intervallate da una Battle Phase. In ciascuna delle Main Phase è possibile giocare carte, attivarne gli effetti ecc… Mentre la Battle Phase è esclusivamente dedicata al combattimento (salvo effetti che implementino altro). L’ultima fase di gioco è l’End Phase in cui si annuncia la fine del proprio turno e si scarta se si possiedono più di 6 carte nelle propria mano.

In tutte le fasi è possibile attivare le carte Trappola, già posizionate, e Magia Rapida (caratterizzate dall’icona di un fulmine).
Giocare le carte
In linea generale le carte Magia possono essere attivate immediatamente, venendo giocate scoperte in una zona a loro dedicata libera. La maggior parte delle Magie viene, infine, scartata dopo la risoluzione del suo effetto, ma alcune possono presentare effetti continui e quindi rimanere in campo finché non vengono distrutte dall’avversario o non esauriscono il proprio effetto. È sempre possibile giocare una carta magia anche coperta per poi attivarla successivamente.
Le carte Trappola, invece, sempre salvo effetti particolari, tendenzialmente non possono mai essere attivate direttamente giocandole dalla mano. Necessitano, invece, di essere prima posizionate coperte, per poi venire attivate a distanza di almeno un turno da quando giocate. Possono, però, essere attivate nel turno degli avversari.
I Mostri possono essere giocati sia coperti che scoperti in uno spazio mostro libero, ma con il vincolo di essere in posizione di difesa se giocati come carta coperta.
Quando si evoca, ovvero si posiziona in campo un Mostro, bisogna inoltre prestare attenzione al Livello di quest’ultimo, ovvero al numero di stelline presenti sulla carta. I Mostri con un Livello 5 o 6 necessitano, infatti, di uno tributo per essere giocati, mentre ne occorrono 2 per quelli di Livello pari o superiore a 7. Per offrire uno o più Mostri come tributo occorre sacrificarli, spostandoli dal proprio campo di battaglia al cimitero.
Tutto quello che abbiamo appena detto in merito all’evocazione riguarda le Evocazioni Normali, delle quali ne è consentita una sola per turno. Esistono, però, anche le Evocazioni Speciali, consentite più volte per turno, che variano in base agli effetti dei mostri che le consentono.
L’evoluzione del gioco negli anni, ha portato a un significativo aumento delle Evocazioni Speciali concatenabili in un singolo turno, allungando la durata dei singoli turni rispetto alle prime versioni del gioco. Questo approccio svuota anche più velocemente la mano, ma in mazzi ben bilanciati garantirà comunque un continuo “ciclo” del mazzo grazie alle combo di effetti.

Esempio di un effetto che consente un evocazione speciale.
Un veloce sguardo al sistema di combattimento di Yu-gi-oh!: la Battle Phase
La Battle Phase permette al giocatore di turno di effettuare 1 attacco per ciascuno dei suoi mostri in posizione d’attacco. Quando si decide di attaccare con un proprio mostro si sceglie un mostro avversario come bersaglio (a prescindere dalla sua posizione) o, qualora l’avversario non avesse mostri sul proprio terreno, è consentito attaccarlo direttamente, riducendo quindi la sua riserva di Life Points.
Posizione d’attacco e di difesa: un mostro è considerato in posizione d’attacco quando la carta è orientata in verticale, mentre risulta in posizione di difesa quando è in orizzontale. Salvo effetti particolari, è consentito modificare la posizione di un proprio mostro solamente 1 volta per turno e se non ha già effettuato un attacco.
Quando un mostro attacca: Se il bersaglio è in posizione di difesa, il mostro attaccante confronta il proprio valore d’attacco con quello di difesa del mostro avversario, e se lo supera lo distrugge. Nel caso, invece, la difesa avversaria risulti superiore, il giocatore attaccante subisce la differenza come danno ai propri Life Points. Differentemente, se il bersaglio del nostro attacco è un mostro in posizione d’attacco, si confrontano i valori di attacco. Il mostro con il valore maggiore distrugge l’altro, infliggendo anche al suo proprietario la differenza come danno diretto ai Life Points.

Risoluzione di una battaglia: l’attacco della creatura attaccante è superiore alla difesa di quella difendente. Il Mostro in difesa viene distrutto, ma non vengono inflitti i danni della differenza tra attacco e difesa all’avversario.
DAI MOSTRI NORMALI ALLE ULTIME NOVITÀ
Nelle prime serie di Yu-Gi-Oh!, i mostri che Yugi Mutu e compagni potevano trovarsi davanti erano quasi tutti Mostri cosiddetti “Normali”, ovvero senza alcuna abilità speciale, e ogni tanto qualche Mostro con Effetto. In aggiunta ad essi, al massimo, ci si poteva imbattere in Mostri Fusione o Mostri Rituali. Tutto ciò ovviamente veniva rispecchiato anche sul tcg vero e proprio, dove, appunto, nei primi anni esistevano solamente queste 4 tipologie di mostri.

La maestosità del Drago Bianco Occhi Blu, in tre dei suoi differenti artwork. Si tratta di una delle carte più iconiche del gioco ed è un perfetto esempio di Mostro Normale. Il riquadro diversamente riservato a contenere l’effetto del mostro, in questo caso ospita un trafiletto di pura lore.

I Mostri con Effetto presentano tutti delle abilità speciali. Gli effetti si possono attivare a volte a totale discrezione del giocatore, altre volte al raggiungimento di determinate condizioni.

I Mostri Fusione sono mostri particolari che entrano in campo dall’Extra Deck in seguito alla fusione di altri due o più mostri già in precedenza sotto il controllo del giocatore. Il modo più comune per giocare una Fusione è tramite l’iconica carta Polimerizzazione.

I Mostri Rituale infine, sono mostri che necessitano di una carta Magia Rituale apposita per essere evocati. La loro evocazione dipende quindi dalla risoluzione della carta Magia Rituale alla quale sono associati.
Col passare degli anni abbiamo assistito a un continuo aumento di Mostri con Effetto a discapito di una continua riduzione di Mostri Normali. Ma, a parte ciò, le 4 tipologie principali di Mostri continuarono a coesistere per diversi anni senza particolari grandi novità.
La Grande svolta arrivò nel 2008 con la comparsa dei Mostri Synchro, introdotti dalla serie Yu-Gi-Oh! 5D’s.
Negli anni seguenti, fino al giorno d’oggi, si susseguirono poi una serie di numerose innovazioni che introdussero anche i Mostri XYZ, i Mostri Pendulum e i Mostri Link.

I Mostri Synchro vengono evocati dall’Extra Deck e necessitano di una particolare tipologia di Mostro: i Tuner. Ogni Mostro Synchro ha le sue specifiche di evocazione, ma solitamente richiedono l’utilizzo di uno Mostro tipo Tuner più quello di “n” altri mostri non Tuner, affinché la somma dei loro livelli (stelline) sia esattamente uguale a quella del Mostro Synchro che si desidera evocare.

I Mostri XYZ richiedono, invece, l’utilizzo di “n” mostri con lo stesso livello per essere evocati. I Mostri così utilizzati prendono il nome di Materiali e possono essere usati in base agli effetti del XYZ.

Le carte Pendulum sono carte molto particolari perché possono essere giocate sia come Mostri, che come carte Magia, in quest’ultima eventualità, però, vanno assegnate a una zona Pendulum sul tabellone e non ad una zona Magia/Trappola normale.

I Mostri Link, infine, sono Mostri particolari che non possono essere mai messi in posizione di difesa. Infatti, al posto del valore di difesa, presentano il loro valore Link: ovvero il numero di Mostri che occorre sacrificare dal proprio campo per poterli evocare. Ogni Mostro Link possiede delle frecce, intorno a l’artwork, che rendono le zone indicate nuove Zone Mostro Extra (dove poter evocare Mostri dall’Extra Deck).
CONSIDERAZIONI FINALI
Yu-Gi-Oh! è un gioco di carte collezionabili che sicuramente ha segnato più di una generazione. Giunti alle sue 25 candeline, possiamo tranquillamente affermare che si tratti di uno dei tcg più longevi e che a livello di successo e prestigio, rientri a pieno titolo nella sacra triade dei tcg formata da Magic, Pokémon e, appunto, Yu-Gi-Oh! (NB. Con questo non stiamo assolutamente dicendo che non esistano tcg più belli, che rimane una considerazione soggettiva, ma ci stiamo riferendo al successo culturale del gioco).
Col passare degli anni, però, non si può negare come questo gioco si sia in parte snaturato, puntando a una continua innovazione e introducendo concetti che hanno di fatto contribuito ad “appesantire” la fruibilità del titolo originale.
Non stiamo sicuramente parlando, infatti, di un gioco di facile approccio per i giocatori alle prime armi: le regole sono molteplici e piene di eccezioni continue dettate dai singoli effetti. Sicuramente la prima versione del gioco, sebbene anch’essa richiedesse un discreto impegno per essere giocata correttamente, risultava più semplice. Non vogliamo, però, sbilanciarci nel dire che queste novità siano da considerare negative, in quanto è una questione di gusti personali e sicuramente ci sono giocatori che hanno apprezzato questo sviluppo del gioco. In ogni caso, nessuno ci vieta di giocare ignorando le ultime novità, soprattutto ora che le carte dei primi set sono tornate attivamente sul mercato (attenzione però: un deck “vecchio stile” non sarà ugualmente competitivo rispetto a uno moderno).
Vogliamo, infine, sottolineare come la presenza del “pay to win” sia significativamente impattante in Yu-Gi-Oh!. Stiamo parlando sicuramente di un elemento comune a molti tcg, ma in Yu-Gi-Oh! è sicuramente molto percepibile come chi ha più possibilità di spendere e di acquistare anche singolarmente le carte più forti, si ritrovi decisamente avvantaggiato nella costruzione di un Deck competitivo.
Specifichiamo, però, che come molti giochi simili, anche Yu-Gi-Oh! può essere approcciato in molteplici modi. Una partita tra amici è tutt’altro contesto rispetto ai tornei per giocatori professionisti.

Una partita di Yu-gi-oh! terminata con la vittoria tramite alcune tra le carte più rappresentative dell’intera saga: Exodia il Proibito, ricongiunto nei 5 pezzi.
In Conclusione, Yu-Gi-Oh! è un gioco divertente, coinvolgente ed estremamente personalizzabile. Un gioco che negli anni si è evoluto continuamente, che ha segnato generazioni di duellanti e che chissà per quanto tempo continuerà a farlo.
Se non hai mai giocato a Yu-Gi-Oh! il nostro consiglio è di provarlo almeno una volta. Mentre se sei un vecchio duellante, ci auguriamo per te tu non abbia mai smesso di giocare, ma in caso contrario: imbraccia il tuo vecchio Duel Disk e sii pronto a calarti nel Regno delle Ombre ancora una volta… almeno un duello in ricorrenza dei 25 anni del gioco è sicuramente d’obbligo!
Colonna sonora:
Playlist delle sountrack della serie anime o dei videogiochi saranno perfette per i vostri duelli.
Nota del redattore Kuriboh:
Solitamente come regola generale di noi Balene, non parliamo mai in prima persona nei nostri articoli. Ma oggi vorrei fare un’eccezione.
Yu-Gi-Oh! è per me un gioco davvero importante, tant’è che il mio stesso nickname deriva da una carta di Yugi.
Dai duelli sui banchi di scuola fino ai primi tornei locali e ad interi pomeriggi passati a giocarci, questo gioco ha accompagnato la mia infanzia ed è stato il mio primo approccio al mondo dei giochi. E come lo è stato per me, sono sicuro lo sia stato anche per molti altri ragazzi e ragazze. Quindi, se oggi sono qui a parlarvi di giochi e a condividere con voi la passione che tanto ci accomuna, sappiate che molto lo devo a questo gioco.
Tanti auguri Yu-Gi-Oh!, io crederò sempre nel cuore delle carte!
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