SINTESI
Pro: ottime le nuove meccaniche introdotte.
Contro: ergonomia dei componenti sul tavolo di gioco. Sembra più un’espansione che un nuovo titolo standalone… forse potevano osare di più con le novità.
Consigliato a: tutti gli amanti dei racconti di H. P. Lovecraft e a chi ha apprezzato gli altri capitoli della serie Death May Die.
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario:
elevata
Incidenza della fortuna:
buona
Idoneità ai Neofiti:
buona
Autore:
R. Daviau, E.M. Lang
Grafica ed illustrazioni:
Vari
Anno:
2024
Puoi acquistare Cthulhu Death May Die – Paura dell’Ignoto su bottegaludica.it |
INTRODUZIONE
Torniamo nei reami del terrore nati dalla penna di H. P. Lovecraft e lo facciamo con Cthulhu Death May Die: Paura dell’Ignoto.
Cthulhu Death May Die: Paura dell’Ignoto è un titolo stand alone, che, però, rappresenta anche la terza stagione della serie.
Questo gioco, infatti, è il “seguito” dell’acclamato Cthulhu Death May, ovvero il primo gioco base uscito, e della Stagione 2 (scatola di espansione per il titolo principale).
Vi informiamo inoltre che, contemporaneamente alla pubblicazione di Cthulhu Death May Die: Paura dell’Ignoto, è stata rilasciata anche la scatola della Stagione 4, un’espansione che non può essere giocata autonomamente.
Infine, oltre alle quattro stagioni principali, nel corso degli anni sono state pubblicate anche piccole espansioni contenenti esclusivamente nuovi Antichi, che possono essere aggiunti a qualsiasi scenario per aumentare ulteriormente la variabilità della serie.

Ma che differenze ci sono tra le scatole base e quelle di pura espansione?
Essenzialmente, la principale differenza risiede nella presenza dei dadi e degli Antichi, ovvero i boss finali da affrontare in ogni partita, che si trovano esclusivamente nelle scatole base. Tutti gli altri componenti sono invece inclusi in ogni stagione, compresi i sei scenari che caratterizzano ciascuna scatola pubblicata. Gli scenari presenti nelle espansioni, tuttavia, richiedono comunque, oltre all’Antico da affrontare, alcuni componenti del gioco base per poter essere giocati.
Proprio come la prima stagione e le varie espansioni, anche Cthulhu Death May Die: Paura dell’Ignoto è portato in Italia da Asmodee Italia. Le meccaniche del gioco “standard” sono rimaste le stesse della prima stagione: Cooperativo a scenari prefissati modulari per 1-5 giocatori, con poteri variabili e movimento su mappa. Inoltre, però, questa nuova scatola introduce anche nuove meccaniche e concetti di gioco aggiuntivi che vi spiegheremo meglio nello svilupparsi di questa recensione.
COMPONENTI

Alcuni dei componenti di Cthulhu Death May Die: Paura dell’Ignoto.
Aprendo la scatola di Cthulhu Death May Die: Paura dell’Ignoto ci troveremo davanti a un’organizzazione “Modulare” tipica di tutte le grandi scatole di questa serie. Infatti, oltre alle plance e ai vari segnalini generali, presenti nelle classiche fustelle, e alle miniature dei personaggi e dei mostri, gli elementi specifici dei singoli scenari e degli Antichi saranno contenuti in piccole scatole.
Tutti i componenti di questo gioco sono di ottima qualità, mantenendo lo standard a cui ci ha abituati ogni produzione CMON, e l’organizzazione stessa della scatola risulta abbastanza ordinata proprio grazie alla presenza delle scatoline interne. Segnaliamo, però, che occorrerà ingegnarsi un minimo per riporre tutti i componenti inizialmente presenti in fustelle nella scatola affinché sia possibile richiuderla. In merito, avremmo apprezzato se avessero pensato a una scatola interna per contenere anche le varie plance delle mappe di gioco.
Oltre alla questione dell’organizzazione della scatola, un altro piccolo difetto di questa produzione riguarda l’ergonomia delle tessere mappa: spesso troppo piccole per ospitare tutte le miniature e, a causa della loro forma irregolare, poco pratiche durante il setup. A riguardo, avremmo preferito che la produzione optasse per un sistema di plance componibili più simile a quello presente nella serie Zombicide: dove ogni tessera è quadrata e presenta più “zone” al suo interno.

Cthulhu Death May Die: Paura dell’Ignoto essendo un gioco base e, oltre ai vari componenti come plance, dadi, segnalini, miniature varie e scenari, introduce anche 2 nuovi Antichi: Azathoth e Tsathoggua.
La Maestosa arte degli Antichi:
Tutte le illustrazioni presenti in Cthulhu Death May Die: Paura dell’Ignoto sono eccezionali: perfettamente in grado di ricreare le atmosfere che l’ambientazione del gioco ricerca. Anche sotto questo punto di vista, la produzione e gli illustratori coinvolti sono sicuramente garanzia di alta qualità.
Per quanto riguarda le icone: sono essenzialmente le stesse del primo gioco, tutte molto chiare e facilmente comprensibili.

Artwork di una cartolina promo di Lucca 2023 distribuita dallo stand CMON, con un’illustrazione di Cthulhu di Karl Kopinski: uno degli illustratori di Cthulhu Death May Die.
AFFRONTARE L’IGNOTO: LE NOVITÀ DI QUESTA STAGIONE
Partiamo col dire che, come anche già preannunciato, le regole base e il flusso di gioco di Cthulhu Death May Die: Paura dell’Ignoto rimangono uguali a quelle della prima scatola. Pertanto, vi reindirizziamo alla nostra recensione su Cthulhu Death May Die per un approfondimento ulteriore, mentre in questa recensione ci concentreremo maggiormente sulle novità introdotte da questa nuova scatola.
In sintesi, per ogni partita sarà necessario selezionare uno scenario e un Antico da combinare insieme. Nella scatolina dello scenario si trovano tutte le indicazioni per creare la mappa di gioco e l’elenco dei componenti necessari. La scelta dell’Antico, invece, determina il nemico da affrontare, ognuno dei quali è caratterizzato da meccaniche uniche che influenzano il flusso della partita.
Riassumendo rapidamente anche il flusso di gioco, in segno orario ogni giocatore svolge il proprio turno, che è suddiviso in quattro macrofasi:
- Azioni del giocatore.
- Pesca di una carta Mito, che solitamente introduce eventi negativi.
- Indagine o combattimento, a seconda della situazione: il giocatore può investigare nel luogo in cui si trova o, se nella stessa casella sono presenti nemici, subirne l’attacco.
- Risoluzione degli effetti di fine turno, tra cui l’avanzamento del segnalino sul tracciato Evocazione, se è stata rivelata la terza carta Mito con il simbolo del tracciato.

Le condizioni di vittoria di Cthulhu Death May Die: Paura dell’Ignoto rimangono identiche a quelle già conosciute con il primo gioco base: si vince se si sconfigge l’ultimo stadio dell’Antico. E anche per la sconfitta le condizioni rimangono sempre le stesse: il segnalino del tracciato di Evocazione raggiunge l’ultimo spazio; un personaggio muore senza che il rituale sia stato interrotto; o alla morte di tutti i personaggi a rituale interrotto.
Ma cosa introduce questa nuova scatola? Le regole dell’ignoto:
Sostanzialmente Cthulhu Death May Die: Paura dell’Ignoto introduce un sistema di generazione di nuovi mostri (provenienti da tutte le stagioni della serie) e le Reliquie.
Questi due moduli sono stati concepiti per essere utilizzati insieme, autobilanciandosi in termini di difficoltà rispetto al gioco base. Tuttavia, nulla vieta di utilizzarne solo uno. Anzi, il manuale stesso include una sezione dedicata alle varianti, che permette di modulare il livello di difficoltà aumentandolo o riducendolo a seconda delle preferenze.

Foto del setup di Cthulhu Death May Die: Paura dell’Ignoto comprensivo di entrambi i moduli dell’Ignoto.
Variazioni al setup utilizzando i mostri Ignoto: a seguito della classica preparazione indicata dallo scenario scelto, occorrerà preparare la Plancia Ignoto, scegliendo quale lato utilizzare (Sul fronte troverete 2 slot per mosti Ignoto, mentre sul retro 1 solo). Il mostro o i mostri utilizzati andranno selezionati casualmente pescandoli dal relativo mazzo. Infine, si procederà a generare i mostri sulla plancia di gioco, selezionando casualmente la loro posizione iniziale grazie all’utilizzo degli appositi token.
Attenzione: Cthulhu: Death May Die: Paura dell’Ignoto include le carte dei Mostri Ignoto inerenti a tutti i mostri rilasciati nelle varie stagioni di Cthulhu: Death May Die. Se non possedete alcune di queste miniature, è consigliabile mettere da parte le relative carte prima della selezione casuale dei mostri da affrontare. In alternativa, potreste trovare “qualcosa” da usare per sostituirle, anche se sicuramente ne risentirebbero l’immersione e la sospensione dell’incredulità.
Quando si utilizzano i Mostri Ignoto, occorre anche mescolare nel mazzo Mito le 4 carte Mito Ignoto che serviranno per attivare i Mostri Ignoto.

La gestione e l’attivazione dei Mostri Ignoto avviene tramite delle icone presenti sulla loro plancia che servono per identificarli. I token utilizzati, soprattutto in fase di setup, rappresentano i 3 portali e la zona iniziale dei giocatori e servono per generare o spostare casualmente i Mostri Ignoto.
L’utilizzo di questo modulo contribuisce a un notevole incremento del livello di difficoltà, di base già elevato, di Cthulhu Death May Die: Paura dell’Ignoto. Soprattutto se si decide di affrontare 2 Mostri Ignoto.
Il modulo delle Reliquie Ignoto, invece, prevede un setup molto semplice e veloce: a inizio partita ne vengono selezionate casualmente un numero pari a quello dei giocatori, dopo di che in senso orario ogni giocatore ne seleziona una e la posiziona davanti a sé con il lato bianco rivolto verso l’alto.
Le Reliquie conferiscono a ogni personaggio poteri unici, utilizzabili per tutta la partita. Inoltre, quando un personaggio raggiunge il terzo livello di follia, la sua carta Reliquia viene girata sul lato nero, che ne potenzia l’effetto.
Tutte le Reliquie hanno poteri unici molto forti, risultando di grande aiuto ai giocatori contro la lotta alle forze occulte. Come facilmente immaginerete: questo modulo semplifica le partite a Cthulhu Death May Die: Paura dell’Ignoto.

Alcune delle Reliquie Ignote di Cthulhu Death May Die: Paura dell’Ignoto.
CONSIDERAZIONI
Cthulhu Death May Die: Paura dell’Ignoto segue le orme del successo del suo predecessore Cthulhu Death May Die, aggiungendo le meccaniche legate all’Ignoto che ne ampliano la rigiocabilità e variabilità. Le aggiunte apportate da questa scatola rimangono, comunque, totalmente opzionali, sebbene assolutamente consigliate (per chi non ha mai giocato il titolo precedente, consigliamo magari di affrontare la primissima partita senza utilizzare le meccaniche legate all’Ignoto).
Come per la prima stagione, l’immersività nell’ambientazione rimane il punto forte del gioco: ogni scenario introduce nuove meccaniche sempre coerenti “all’avventura” proposta.
Proprio grazie ai suoi molteplici scenari e alla possibilità di combinarli a qualsiasi antico, la rigiocabilità e longevità di Cthulhu Death May Die: Paura dell’Ignoto sono piuttosto elevate, garantendo sempre partite differenti. L’utilizzo dei Mostri e delle Reliquie Ignoto, inoltre, aumenta ulteriormente le possibilità di diversificare le partite.
L’alea è un fattore abbastanza determinante. Fortunatamente, però, la possibilità di poter subire Tensione per effettuare un reroll risulta molto utile a compensare i tiri sfortunati, soprattutto pensando che questa regola si può applicare a qualsiasi tiro, compresi quelli dei nemici (che effettuerà sempre il giocatore attivo di turno). La fortuna, invece, ha un impatto maggiore nella pesca delle carte Mito, che possono influenzare significativamente l’andamento della partita.

In una situazione critica, almeno in partenza, possiamo ammirare un successo schiacciante da parte di uno degli investigatori.
La progressione dei poteri nei personaggi risulta essenziale per affrontare situazioni sempre più pericolose e complicate man mano che la partita procede.
Per quanto riguarda la difficoltà nel raggiungere la vittoria, bisogna partire dalla premessa che, di base, Cthulhu Death May Die non è un gioco semplicissimo da vincere… Come già accennato nelle sezioni precedenti di questa recensione, però, l’introduzione dei Mostri e delle Reliquie Ignoto risultano ottimi elementi per bilanciare il livello di difficoltà.
Parlando sempre di difficoltà, va segnalato che il livello di sfida varia in base al numero di partecipanti. Sebbene le carte Mito, e di conseguenza l’avanzamento dell’Antico sul tracciato di Evocazione, si adattino perfettamente al numero di giocatori, lo stesso non si può dire per la grandezza della mappa. Con meno giocatori, infatti, diventa più difficile coprire l’area in modo efficace, sia per l’esplorazione che per il combattimento contro i nemici.
In base alla nostra esperienza, il numero ideale di giocatori per affrontare una partita a Cthulhu: Death May Die: Paura dell’Ignoto è 3 o 4.
Cosa ci è piaciuto e cosa no delle nuove meccaniche introdotte:
Partiamo col dire che la meccanica che abbiamo maggiormente apprezzato è quella delle Reliquie: oltre a garantire ulteriore variabilità ai poteri standard dei vari personaggi, l’utilizzo di queste abilità extra risulta davvero funzionale e divertente. Inoltre, con un po’ di fortuna nella selezione, sarà possibile trovarne di molto affini al personaggio utilizzato, garantendo possibili concatenazioni e combo di abilità.
Anche l’aggiunta dei Mostri Ignoto ci è piaciuta molto: al contrario delle Reliquie alza il livello di difficoltà, ma riesce a bilanciarsi non risultando troppo invasiva nei primi turni di gioco, grazie alla generazione solitamente abbastanza lontana dal punto di partenza dei giocatori.
Ottima anche l’ulteriore possibilità di utilizzare un singolo mostro oppure due in base al livello sfida desiderato.

Partita in corso a Cthulhu Death May Die: Paura dell’Ignoto.
Ma quindi ci è piaciuto tutto? Purtroppo, la risposta a questa fatidica domanda è: “Ni”.
Cerchiamo di spiegare meglio il nostro punto di vista. Nel complesso, abbiamo apprezzato molto le nuove meccaniche introdotte, ma per un gioco che si propone come una nuova scatola base, ci saremmo aspettati un maggiore slancio innovativo per rinfrescare ulteriormente il titolo.
A nostro parere, Cthulhu: Death May Die: Paura dell’Ignoto, proprio come la prima stagione, offre un’ottima prima parte in ogni partita, caratterizzata dalla risoluzione delle “complicazioni” fornite dallo scenario. Tuttavia, nella seconda parte, quella in cui si affronta direttamente l’Antico (sempre che ci si arrivi), il gioco tende a diventare più lineare, risultando leggermente monotono.
Non fraintendeteci: caricare l’Antico a muso duro e “riempirlo di botte” è sicuramente avvincente e divertente. Tuttavia, dopo qualche partita, il finale tende a ripetersi, e, anche dal punto di vista dell’ambientazione, risulta un po’ forzato immaginare che un gruppo di investigatori, per quanto abili e dotati di capacità a volte soprannaturali, riesca a sconfiggere un Grande Antico, anche se non nella sua massima forma.
A nostro avviso, sarebbe stato un ottimo miglioramento se questa nuova edizione (o magari, ormai, una futura) avesse introdotto metodi alternativi per sconfiggere l’Antico. Ad esempio, un rituale da completare per sigillarlo nuovamente, magari basato su meccaniche di pick-up and delivery o simili, da affiancare o addirittura sostituire al classico sistema di eliminarlo fisicamente.

La scatola di Cthulhu Death May Die: Paura dell’Ignoto.
In conclusione, Cthulhu Death May Die: Paura dell’Ignoto si conferma essere un ottimo gioco, divertente, sfidante e con delle ottime aggiunte, sebbene minime, rispetto alla prima stagione.
Ma ora fate attenzione: varie voci di paese parlano di un gruppo di losche persone incappucciate intente a svolgere strani riti… Come investigatori dell’occulto tocca a voi intervenire o l’ombra di un Grande Antico oscurerà l’intero mondo.
Colonna sonora:
Per accompagnare le vostre partite a Cthulhu Death May Die: Paura dell’Ignoto vi consigliamo di cercare delle playlist di musica di ambiente a tema Lovecraft o dark fantasy, ne troverete varie su Youtube. A noi non è dispiaciuto accompagnare le nostre partite anche con le soundtrack tratte dal videogioco Bloodborne.
Si ringrazia Asmodee Italia per la review copy di Cthulhu Death May Die: Paura dell’Ignoto gentilmente fornita per questa recensione.
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