SINTESI
Pro: Un’ottima riedizione di quello che oramai è un classico del genere. Il gioco ora è più dinamico senza sacrificare la semplicità che lo caratterizza.
Contro: Non eccelle per ergonomia e scalabilità. Ci è rimasto qualche dubbio su alcune scelte effettuate a livello di design.
Consigliato a: Appassionati della mitologia greca e dei “Dudes on a map”.
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario:
assente
Incidenza della fortuna:
discreta
Idoneità ai Neofiti:
buona
Autore:
Bruno Cathala, Ludovic Maublanc
Grafica ed illustrazioni:
Miguel Coimbra
Anno:
2025
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Cyclades: Edizione Leggendaria è la riedizione di quel Cyclades del 2009 che contribuì al genere “Dudes on a Map” nel modo in cui lo conosciamo oggi, ma prima degli anni di Kickstarter e delle grandi produzioni. Cyclades fu il primo della trilogia mitologica della Matagot che, come per Kemet, decise di riproporre il gioco in una nuova edizione proprio utilizzando la nota piattaforma di crowdfunding. Questa nuova edizione è curata, nella sua versione italiana, da MS Edizioni.
Cyclades ci porta nel Mar Egeo della Grecia dei grandi miti, con eroi valorosi, creature spaventose, e civiltà in lotta tra loro per la supremazia territoriale e marittima. Tutti questi scenari di battaglia sono sempre osservati dai potenti dèi che, a seconda delle circostanze (e dei tributi), possono offrire la via per la vittoria finale.
Cyclades è un titolo competitivo per giocatori occasionali ed esperti, da 2 a 5 giocatori, con una durata indicativa di 60-90 minuti a partita e con meccaniche di controllo territorio, aste, collezione set e tiro dadi.

La situazione iniziale di una partita a 4 giocatori.
COME SI GIOCA A CYCLADES
L’obiettivo in Cyclades è quello di controllare 3 metropoli: che vengano costruite oppure ottenute con la forza non è importante, poiché la verifica di questa condizione avviene a fine round. I giocatori quindi, con il beneficio di una divinità a testa, recluteranno armate, eroi e creature e si daranno battaglia cercando di correre più velocemente degli altri verso la meta.
Una partita a Cyclades si svolge in un numero variabile di round, chiamati Cicli, che seguono sempre le stesse 6 fasi:
- Inizio del Ciclo: oltre a rimpinguare l’offerta delle carte eroe e creatura, cambia l’ordine delle divinità. Esse sono normalmente impilate in colonna e quella in fondo viene messa in cima ad essa, facendo scorrere di un posto verso il basso le altre.
- Entrate: ogni giocatore ottiene una moneta per ogni simbolo cornucopia nei territori e nei mari che controlla. Le monete devono rimanere nascoste dietro agli schermi dedicati.
- Offerte: il vero cuore del gioco. Seguendo il tracciato ordine di turno, un giocatore alla volta esegue un’offerta per una divinità posizionando il proprio pedone sul valore di monete che può e intende spendere per ottenerne il favore. Se un pedone è già presente sulla divinità scelta, l’offerta deve essere maggiore e questo causa un riposizionamento immediato del pedone scalzato su un’altra divinità. La fase termina quando ogni divinità è associata ad un solo giocatore.

Per le truppe serve Ares, per le navi Poseidone, per le sacerdotesse Zeus, per i filosofi Arena e per eroi e mercenari Era. Le prime 4 divinità finiscono anche un diverso edificio base. Per Apollo non c’è asta, e consente di piazzare segnalini cornucopia e ottenere monete.
- Mantenimento: ogni giocatore scarta una carta sacerdotessa per ogni sua creatura attiva che vuole mantenere in vita. Dopodiché può muoverla in una regione valida per essa.
- Azioni: in ordine di divinità, il giocatore con il proprio pedone offerta su di essa deve svolgerne tutte le azioni gratuite e poi può eseguirne le facoltative pagandone i relativi costi. Una volta terminato il turno, quel giocatore posiziona il segnalino offerta nel primo spazio disponibile sul tracciato “ordine di turno” a partire dal basso.

Esempio dettagliato di una tessera divinità: in alto troviamo le azioni gratuite obbligatorie, mentre al centro e in basso quelle facoltative. La barra centrale semplicemente divide le azioni per non confonderle. Zeus nel dettaglio, oltre alla costruzione del tempio, fornisce al giocatore tante opzioni di gestione delle creature, dalle sacerdotesse che scontano e mantengono i mostri alla possibilità di giocare la carta in cima al mazzo. Come ogni altra divinità, permette l’acquisto di creature dal mercato e il movimento eroico.
- Fine del Ciclo: in questa fase si controlla se la partita è terminata, quindi se un giocatore controlla almeno 3 metropoli. La partita finisce anche se un giocatore è completamente eliminato dalla mappa. Vince chi controlla più metropoli e, in caso di parità, chi possiede più monete.
LE PRINCIPALI DIFFERENZE CON LA PRIMA EDIZIONE
Ci sono alcuni elementi che saltano subito all’occhio ai possessori del “vecchio” Cyclades: in primis, questa nuova edizione presenta una mappa modulare, assemblabile a piacimento o secondo gli schemi indicati dal regolamento, che crea una situazione di partenza e delle dinamiche sempre differenti.
La vittoria ora si raggiunge con il controllo di 3 metropoli anziché 2. Inoltre, ognuna di esse conferisce un bonus al proprietario quando viene costruita. Tale bonus viene riottenuto quando il controllo della metropoli passa ad un altro giocatore.

Il metodo più classico per ottenere una metropoli prevede la rimozione automatica di 4 edifici differenti non appena li controlliamo. Scartare 4 carte filosofo consente immediatamente di costruirne una, così come attivare il potere di alcuni eroi, sacrificandoli, se ne rispettiamo le condizioni di innesco. Infine, una metropoli può essere sottratta con la forza ad un altro giocatore.
I tracciati delle aste sono stati rivisti ed ora hanno una crescita non lineare, scalando più velocemente verso valori molto alti. Questo consente di ridurre la durata della fase offerta, mantenendone intatta la tensione. L’aumento dei costi per le divinità è compensato dai 4 tipi di edifici che, in questa edizione, sono gratuiti.
Era è una divinità nuova che introduce i Mercenari, unità reclutabili ad un costo leggermente superiore di quelle normali. Inoltre è l’unica via per accedere al mercato delle carte eroe. Essa consente dunque di superare il limite iniziale di unità nella propria riserva personale.
MATERIALI ED ERGONOMIA
La scatola ha un formato più standard rispetto a quella della prima edizione, e al suo interno i componenti sono perfettamente organizzati nell’ottimo inserto in cartone. La componentistica è generalmente di qualità buona, soprattutto per quanto riguarda le unità: i meeple degli opliti e delle navi, come quelli dei mercenari, insieme agli standees scelti per le creature e gli eroi non fanno rimpiangere le miniature (acquistabili a parte), nonostante si tratti di un controllo territorio. Il materiale in cartone è solido e piacevole al tatto e svolge egregiamente il suo lavoro.
Nonostante le icone utilizzate per indicare le azioni delle divinità siano molto chiare, dobbiamo segnalare qualche problema di ergonomia: le carte creature ed eroe acquistabili sono relegate a lato rispetto alla mappa ed è difficile che tutti i giocatori riescano a vederle senza doversi alzare o chiedere informazioni (svelando così parte dei loro piani). Lo stesso discorso si può fare per i valori delle offerte sui tracciati delle divinità. Inoltre, le splendide illustrazioni della mappa hanno delle tonalità un po’ troppo cariche che rendono difficoltosa la leggibilità della situazione di gioco a partita avanzata, con il proliferare di segnalini, edifici e truppe. Questo può portare anche a non vedere alcuni simboli cornucopia per il calcolo delle entrate.
Il regolamento è scritto abbastanza bene e con diversi esempi, utili soprattutto per capire nel dettaglio le azioni delle divinità. Avremmo preferito un po’ più di chiarezza in alcuni casi particolari, anche se si tratta di dettagli che si chiariscono giocando.
CONSIDERAZIONI
L’idea principale alla base di Cyclades – vincere l’asta di una divinità per poterne eseguire le azioni – funziona tutt’ora ancora molto bene per le scelte che pone in essere: una partenza bassa sulla track che ci interessa può portare ad un rialzo che non possiamo gestire, come un bluff non ben eseguito può rivelare fin da subito i nostri piani. Il tutto poi è veicolato dalla situazione in mappa, dall’ordine di turno e di divinità e da ciò che nell’immediato dobbiamo necessariamente accaparrarci.
L’arco della partita è disegnato sulla disponibilità economica dei giocatori: all’inizio si hanno poche monete e si può, dunque, osare di meno sulle aste e sulle azioni facoltative. I giocatori cercano tipicamente il controllo di punti strategici per equilibrare un buon motore produttivo al mantenimento di una discreta forza militare, mentre studiano le mosse degli avversari. Quando le entrate diventano cospicue, la battaglia si accende fin dalle aste e la mappa diventa teatro di continui stravolgimenti: l’interazione cresce a livelli molto alti perché si lotta sia per gli edifici (e le metropoli) sia per i simboli cornucopia.

Il combattimento tra due eserciti, terrestre o navale che sia, funziona esattamente allo stesso modo: al numero di unità presenti si aggiunge il tiro di un dado 0-3 e chi ottiene il risultato minore (o in caso di pareggio) elimina una propria unità. Dopo ogni round di combattimento, il difensore può decidere di ritirarsi in un territorio adiacente libero o sotto il suo controllo. SI tratta di un sistema semplicissimo e abbastanza aleatorio, anche se con un dispendio sufficiente di unità è possibile quasi attaccare a colpo sicuro.
Ciò che abbiamo percepito nelle nostre partite è la volontà di rendere più dinamica un’architettura di gioco che già statica non era, con soluzioni semplici per garantire una certa eleganza di fondo. Un esempio è la costruzione degli edifici che, oltre ad essere gratuita è obbligatoria, quindi può rendere appetibili agli avversari territori considerati di secondaria importanza fino a quel momento (oltre a sveltire le fasi iniziali ed arrivare prima al conflitto vero e proprio). Ci sono molte possibilità di comprare mostri per “spaccare” la partita al momento giusto e, con il movimento eroico che può portare con se legioni di truppe terrestri, nessuno è in grado di arroccarsi per non essere attaccato.
Il tallone di Achille di Cyclades, tanto per restare in tema, è purtroppo legato alla scalabilità: consigliamo il titolo in 4 e in 5 giocatori, mentre in 2 e in 3 si sente, giocando, che manca qualcosa. La mappa è modulare e scala bene con il numero di giocatori, ma le divinità disponibili contemporaneamente sono pari al numero di giocatori – 1 (perché Apollo è sempre attivo) è questo può portare, soprattutto in 3, ad una partenza molto più lenta e all’impossibilità di intervenire su chi va in fuga, soprattutto se alcune di queste divinità mancano in alcuni momenti. Inoltre, riteniamo che sia davvero un peccato non poter giocare in 6 con tutte le divinità sempre attive, nonostante siano presenti i componenti per 6 giocatori: questo è possibile soltanto nella modalità a squadre (2vs2 o 3vs3), che è ben pensata e funziona, ma non può certamente competere con il “tutti contro tutti”.
Infine, rispetto all’edizione Kickstarter, abbiamo lamentato un po’ la quantità di carte nel mazzo delle creature: dal momento che il tempio sconta il costo delle carte, il mercato scarta la carta meno costosa e con Zeus è possibile giocare una creatura dalla cima del mazzo, è molto facile che si vedano tutte le carte ad ogni partita, se i giocatori ci puntano. Avremmo gradito certamente qualche mostro in più per dare una variabilità ancora maggiore di quella che già si crea in base alle scelte dei giocatori.
CONCLUSIONE
La nutrita schiera di appassionati della prima edizione mi aveva spinto ad informarmi su di essa, ma non avevo mai toccato con mano questo gioco se non per la lettura del regolamento. La nuova edizione è dunque una manna dal cielo per chi vuole avvicinarsi al titolo, ma anche per chi conosce il “vecchio” Cyclades e vuole provarne la versione rinnovata. Il lavoro svolto per svecchiare alcuni elementi senza intaccarne la semplicità è, secondo noi, riuscito: ciò consente al gioco di non sfigurare di fronte a prodotti più moderni e più strutturati, mantenendo al contempo il sapore di un classico.
Infine, anche il giocatore più esperto e abituato a pesi ben superiori non potrà fare a meno di notare l’immediatezza di Cyclades e, soprattutto, la possibilità di sfruttare questo titolo come traino per quei giocatori occasionali che vogliono qualcosa in più e che magari sono rimasti ancorati agli apripista del genere “Dudes on a Map”.
Si ringrazia MS Edizioni per aver reso disponibile una copia di valutazione del gioco.

Anche se generalmente la meccanica dell’asta non vi fa impazzire, se siete fan dei giochi di controllo del territorio e dell’alta interazione, date una possibilità a questo titolo, perché questa specifica tipologia di interazione potrebbe sorprendervi.
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