SINTESI
Pro: semplicissimo da imparare, ma sufficientemente profondo per soddisfare anche i palati più esigenti; dopo un breve rodaggio, i tempi morti arrivano quasi ad azzerarsi.
Contro: l’ambientazione è quasi assente; un diverso livello di esperienza tra i giocatori può fare la differenza.
Consigliato a: tutti, in particolare a chi ha un debole per i giochi di carte basati su draft che uniscano una certa leggerezza a una buona profondità.
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Idoneità al solitario:
discreta
Incidenza della fortuna:
sufficiente
Idoneità ai Neofiti:
buona
Autore:
Frédéric Guérard
Grafica ed illustrazioni:
Anthony Wolff
Anno:
2019
Puoi acquistare IT’S A WONDERFUL WORLD su GET YOUR FUN |
PREMESSA:
Quando si pensa a un gioco di civilizzazione adatto più o meno a tutti e basato su un motore di carte veloce e ben scalabile, è naturale nominare in prima battuta l’ormai classico 7 Wonders.
Rimaniamo in zona e, soprattutto, continuiamo a parlare di “meraviglie”, ma questa volta semplifichiamo ulteriormente la meccanica, riducendo il tutto a un unico mazzo di carte, aggiungendo al tempo stesso il dinamismo di un motore produttivo: otteniamo così It’s a Wonderful World, un gioco da tavolo di complessità medio-bassa per 1-5 giocatori, che in poco più di un anno è riuscito ad entrare nella top-100 dei titoli strategici su BoardGameGeek.
Nonostante l’indicazione sulla copertina suggerisca un’età minima di 14 anni, lo abbiamo proposto senza problemi anche a ragazzi di età inferiore, quindi ci sentiamo di suggerirlo dai 10/11 anni in su.
Il gioco ha una dipendenza linguistica estremamente contenuta (giusto un titolo per dare un pizzico di flavour a ogni carta) ed è stato recentemente tradotto in italiano da Studio Supernova, insieme alle prime due espansioni “Corruzione & Ascesa” e “Guerra o Pace”.
UNBOXING:
La scatola di It’s a Wonderful World ha il classico formato quadrato dei boardgame di un certo peso: al suo interno troviamo un divisorio in cartoncino colorato, che delimita 4 spazi di uguali dimensioni.
Per quanto riguarda i materiali, il gioco è composto da:
- un corposo mazzo di 150 carte sviluppo di misura standard (in questo caso vi consigliamo vivamente di imbustarle, perché ad ogni partita verranno rimescolate);
- 5 carte Impero a doppia faccia: un lato uguale per tutte (per le prime partite) e uno diverso in ognuna (per le partite tra esperti, con fazioni asimmetriche);
- 170 cubetti di plastica colorata (bianchi per i materiali, neri per l’energia, verdi per la scienza, gialli per l’oro, blu per l’esplorazione e rossi per il misterioso “krystallium”);
- 80 gettoni di cartone, una metà dei quali di colore rosso e l’altra metà di colore blu, che rappresentano rispettivamente i generali e i banchieri;
- un segnalino per indicare il turno e il verso di draft.
Completa la dotazione un blocco segnapunti e una plancia in cartone divisa in cinque parti che, dopo essere stata composta, ricorda il flusso di gioco, l’ordine delle risorse e soprattutto i gettoni che si ottengono con le maggioranze.
In termini di ergonomia, non si può chiedere di più da un gioco di questo tipo, e il prezzo di vendita sembra adeguato: l’unico “neo”, a voler essere pignoli, rimane la scatola, che forse sarebbe stato opportuno realizzare con dimensioni più contenute.
PREPARAZIONE:
Si compone il tabellone al centro dell’area di gioco, si posizionano i cubetti colorati e i gettoni nei relativi spazi indicati e si mescola il mazzo delle carte sviluppo.
A ogni partecipante si distribuisce casualmente una delle cinque carte Impero, dopodiché, scelto il primo giocatore, la partita può avere inizio.
Complessivamente, i tempi di setup di It’s a Wonderful World sono quelli di un filler, e anche questo è sicuramente un elemento positivo di cui tener conto, perché consente di intavolare il gioco spesso e con piacere.
SVOLGIMENTO:
La partita si articola in 4 round di gioco, la cui struttura è sempre la medesima:
- Si parte distribuendo 7 carte sviluppo a ogni giocatore; inizia così un draft che prosegue fino all’esaurimento delle rispettive mani, scoprendo a ogni giro simultaneamente la carta che ciascun giocatore ha scelto.
- Ogni giocatore decide -nell’ordine che preferisce- cosa fare di ciascuna delle 7 carte ottenute durante il draft:
- Costruire: si pone la carta scoperta davanti a sé, accanto alla carta Impero e si iniziano a raccogliere su di essa le risorse richieste per completarla;
- Riciclare: si scarta la carta e si ottengono le risorse indicate.
Ogni carta riporta infatti 5 informazioni: un costo in risorse per essere completata, un numero variabile di risorse che può produrre se scartata, un’altra serie di risorse che può generare a ogni turno dopo essere stata costruita e un numero di punti vittoria che darà a fine partita, oltre alla categoria di appartenenza (giallo cultura, grigio industria, ecc.) per eventuali bonus; a questo si può aggiungere talvolta un quinto bonus “usa e getta” che si ottiene una volta soltanto, in corrispondenza del completamento della carta.
Ogni giocatore avvia infine la propria produzione, passando attraverso una sequenza prefissata di 5 passaggi, ognuno dei quali permette di produrre i cubetti di una risorsa/colore ben precisa: le risorse, man mano che vengono generate, sono poi collocate o su carte in costruzione o sulla carta Impero del giocatore (5 risorse così sistemate possono essere convertite in un krystallium, l’unica risorsa che non è possibile produrre con le carte e che funziona anche da jolly). Per ognuno di questi passaggi, chi ha la maggioranza di cubetti prodotti ottiene un gettone bonus che, a seconda dei casi, può essere o un generale o un banchiere.
Notate bene che tra le carte sviluppo ve ne sono alcune che possono essere completate soltanto con un krystallium oppure un gettone particolare, e altre che, invece di generare un numero preciso di punti vittoria a fine partita, ne offrono un numero variabile a seconda di determinate condizioni.
Infine, tra un passaggio e l’altro durante la terza e ultima fase di produzione, le carte completate vengono immediatamente attivate e iniziano subito a produrre cubetti: risulta quindi evidente che il tempismo diventa il fulcro centrale di It’s a Wonderful World, e round dopo round le combo si concatenano progressivamente, arrivando a generare manciate di risorse per turno!
Al termine del 4° round, ogni giocatore conta i punti ottenuti tra le carte sviluppo completate, le combinazioni realizzate e i gettoni banchiere e generale ottenuti (ognuno di questi vale comunque 1 punto vittoria): le eventuali risorse rimaste inutilizzate e le carte incomplete non valgono invece nulla.
Attenzione infine al tie breaker! Il manuale italiano riporta un’indicazione imprecisa: in caso di parità di punti ottenuti, vincerà chi avrà il maggior numero di carte sviluppo nel proprio Impero (e non il maggior numero di carte Impero, che ovviamente sarà sempre e soltanto una).
Lo stesso manuale include inoltre le indicazioni per giocare in due o in solitario, con alcuni scenari ad hoc adattissimi per imparare il gioco.
DURATA:
Una partita a It’s a Wonderful World dura quasi sempre meno di un’ora, anche con 5 giocatori: considerate eventualmente un quarto d’ora in più per le prime 2 o 3 partite, perché i neofiti avranno bisogno di conoscere le carte e, soprattutto, imparare il flusso di gioco, ma una volta raggiunta una minima esperienza ognuno potrà risolvere il proprio turno in autonomia e a quel punto i tempi morti saranno davvero azzerati.
In 2 o 3 giocatori esperti si può tranquillamente chiudere una partita in mezz’ora, come correttamente indicato sulla scatola.
AMBIENTAZIONE:
It’s a Wonderful World è un gioco di civilizzazione con tutti gli ingredienti giusti: una moltitudine di carte diverse tra loro, numerose risorse da gestire e diversi imperi asimmetrici per impostare partite sempre differenti.
Fin qui tutto bene, ma… l’ambientazione finisce qui: dopo un paio di turni, i giocatori si limiteranno a chiamare i cubetti con il colore corrispondente e il tipo di risorsa ad essi associata passerà in secondo piano; allo stesso modo, illustrazioni e didascalie non si leggeranno nemmeno più, ma si guarderà direttamente ai requisiti di costruzione e alle risorse generate.
Insomma, al di là di una certa coerenza di fondo, proprio come in altri titoli di questo genere (come il già citato 7 Wonders), siamo al cospetto di un gioco quasi astratto: potrebbe tranquillamente essere ri-ambientato in tanti modi diversi… e infatti la nuova versione ottimizzata per 2 giocatori si intitola It’s a Wonderful Kingdom!
CONSIDERAZIONI:
It’s a Wonderful World ha raccolto importanti riconoscimenti (su tutti ricordiamo L’As d’Or francese) e viaggia stabilmente con una media di 7.8 sul portale BoardGameGeek: è indubbiamente un gran bel gioco, per quanto non particolarmente originale, ed è altrettanto certamente dotato di una grande eleganza (poche regole, flusso di gioco lineare e profondità invidiabile).
Come già sottolineato, non è certamente il tema il suo punto di forza, e anche l’alea, trattandosi essenzialmente di un gioco card driven, può farsi sentire, soprattutto quando si gioca tra persone con pari esperienza: se infatti un esperto prevarrà quasi sempre con una certa facilità su un tavolo di neofiti, è altrettanto vero che talvolta tra esperti quello che potrebbe spuntarla sarà quello a cui le carte avranno “detto meglio”.
Il punteggio finale cresce in modo direttamente proporzionale con il numero delle partite giocate: all’inizio i giocatori tendono a essere prudenti e a mettere in costruzione (soprattutto nei primi 2 round) carte di scarso valore, con poche risorse necessarie; in realtà, si scopre velocemente che bisogna azzardare di più fin dall’inizio e, mettendo in fila le carte giuste, si può crescere esponenzialmente tra un round e l’altro.
L’interazione si limita al draft e, quindi, è perfino inferiore a quella di 7 Wonders: non bisogna, però, sottovalutare le aree di costruzione degli avversari, perché può succedere che una carta inutile per sé stessi possa rivelarsi utilissima per chi ci sta accanto. Occorre pertanto valutare con cura le carte da passare, per evitare clamorosi autogol.
Per il resto, abbiamo già detto che è quasi privo di tempi morti e le illustrazioni sono piacevoli e chiare, così come la simbologia presente, mentre la scalabilità è ottima (e anche il solitario, con una serie di scenari presenti nel manuale e altri pubblicati online dalla community di BGG, gira benone): è quindi davvero piacevole giocare una partita a It’s a Wonderful World, e magari… rigiocare una rivincita, e poi un’altra, e poi un’altra ancora!
POSOLOGIA:
La somministrazione di It’s a Wonderful World è possibile tanto nei soggetti che hanno già assunto altri giochi da tavolo in passato, quanto nei neofiti alla prima dose, perché il suo principio attivo è facilmente metabolizzabile da tutti, soprattutto se coadiuvati dalla supervisione di un giocatore più esperto. Si tratta comunque di un titolo a base di carte, pertanto l’assunzione può avvenire in tempi relativamente rapidi, anche se l’intera seduta può durare quasi un’ora.
Il gioco non ha dipendenza linguistica, ma richiede buona concentrazione, capacità di pianificazione strategica e un pizzico di competenze matematiche: non è pertanto consigliabile l’uso pediatrico, quantomeno in soggetti di età inferiore ai 10/11 anni.
SOTTOFONDO MUSICALE:
La cover del brano “What a Wonderful World” nella versione di Joey Ramone.
Si ringrazia Studio Supernova per aver reso disponibile la copia di valutazione del gioco.
Puoi acquistare IT’S A WONDERFUL WORLD su GET YOUR FUN |
- Moon River - 11 Settembre 2024
- Mycelia - 28 Giugno 2024
- Anteprima: SENSO - 10 Novembre 2023