SINTESI
Pro: narrazione, meccaniche semplici
Contro: pochissima ambientazione
Consigliato a: amanti delle avventure fantasy ad ogni livello di esperienza
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Tipologia:
librogame
Incidenza della fortuna:
elevata
Idoneità ai Neofiti:
elevata
Autore:
Alessandra Zanetti
Grafica ed illustrazioni:
M. Spandri
Anno:
2020
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Vi parliamo in questa recensione de “La Necromante di Ferro“, il primo librogame scritto da Alessandra Zanetti e pubblicato da Tora Edizioni, che dà il via alla collana “Magia e Inchiostro“.
Secondo quanto affermato dall’editore, questa collana sarà legata a doppio filo con quella che ha visto come protagonista il Barbaro grigio –“Sangue e Inchiostro”– in una modalità ancora tutta da scoprire.
Ambientazione e trama
In un’ambientazione abbastanza povera di approfondimenti e che rispecchia i canoni classici del fantasy, impersonerete Noir, un’allieva del Convento delle Sorelle Petali. Questo convento, dalle regole molto severe, vieta qualsiasi contatto con l’esterno e qualunque legame affettivo, preparando i suoi adepti giorno dopo giorno ai fondamenti della magia ed alla disciplina dell’esercizio fisico.
La vita della protagonista scorre in questa maniera monotona per ben 10 anni fino alla comparsa di un gatto nero, che misteriosamente riesce ad attraversare l’invalicabile confine magico del convento; questo incontro sconvolgerà completamente la vita di Noir e la catapulterà in una lotta contro il tempo per sovvertire il suo destino nefasto.
Materiali di gioco
Avrete tra le mani un volume brossurato a colla in un formato molto maneggevole (21×15cm), contenente 251 paragrafi all’interno di 124 pagine.
La bella illustrazione di copertina così come quelle interne sono state realizzate da Melissa Spandri, che è stata capace di entrare in perfetta sintonia con lo stile narrativo dell’autrice.
Meccanica di gioco
La meccanica di gioco riprende in tutto e per tutto quella della collana “Sangue e Inchiostro”, offrendo un sistema così semplice e ben calibrato da essere adatto a tutti i livelli di esperienza.
Il personaggio di Noir non sarà personalizzabile e sarà dotato di 6 punti resistenza, che diminuiranno quando saranno presenti delle asce vicino al numero del paragrafo scelto o quando sarà indicato esplicitamente nel testo; se questi scenderanno a zero in qualsiasi momento determineranno la fine prematura della vostra avventura.
In presenza di alcune scelte cruciali il lettore avrà la possibilità di abbassare il livello di difficoltà del gioco, avvalendosi dell’opzione di “Guardare tra le Pagine“, in cui verrà aiutato con molta ironia nella sua scelta a patto di sentirsi almeno un po’ in colpa.
Inoltre alcune azioni metteranno a dura prova le abilità della vostra aspirante necromante e il loro esito verrà deciso in maniera aleatoria tramite un lancio di un dado a 12 facce, seguendo le regole indicate nel testo.
Infine vi segnaliamo la presenza di un piccolo bug al paragrafo 2, in cui dovrete aggiungere la reputazione Smorfiosa alla protagonista, per poter proseguire l’avventura come era stato programmato in origine dall’autrice. Questa piccola sbavatura è stata peraltro già corretta prontamente nella prima ristampa, quindi quanto detto in precedenza riguarda solo la prima edizione.
Esperienza di gioco
L’esperienza di gioco vi lancerà senza paracadute in un mondo pieno di pericoli, in cui sarà facile cadere in tranelli o essere traditi dell’apparenza delle cose. Infatti scelte poco sagge o semplicemente la sfortuna nel lancio dei dadi determineranno rapidamente il vostro insuccesso, tuttavia la grandezza non eccessiva del libro ha reso almeno per noi questo fattore poco frustrante. In questa nostra considerazione ha contribuito certamente anche lo stile di scrittura dell’autrice, che vogliamo assolutamente lodare, perché è stato per noi così ironico e avvincente da rendere sempre piacevoli anche le necessarie riletture.
Infine ,considerando il numero ridotto dei paragrafi, reputiamo la longevità e la rigiocabilità del volume quanto meno accettabili, in quanto da un lato abbiamo avuto la curiosità di provare le diverse strade alternative fornite dalla storia, e dall’altro le numerose morti premature ci hanno costretto a ripetere l’avventura diverse volte.
Conclusione
In conclusione “La Necromante di Ferro” ci ha colpito positivamente soprattutto per le capacità narrative dell’autrice e per la presenza di un sistema di gioco ben realizzato, che lo rendono adatto a lettori con ogni livello di esperienza.
Dopo queste ottime premesse, ci auguriamo di leggere al più presto altre avventure di Noir all’interno del suo mondo fatto di magia, sangue ed inchiostro.
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