SINTESI
Pro: Edizione curata, ambientazione molto approfondita, buona narrazione, illustrazioni, meccaniche di gioco integrate nella narrazione, scelte libere da qualsiasi moralismo.
Contro: quasi impossibile scoprire tutti i segreti senza barare.
Consigliato a: ogni appassionato di librogame, in particolare dei temi fantascientifici.
Realizzazione | |
Giocabilità | |
Divertimento | |
Longevità | |
Prezzo |
Tipologia:
librogame
Incidenza della fortuna:
buona
Idoneità ai Neofiti:
bassa
Autore:
Marco Zamanni
Grafica ed illustrazioni:
Fabio Porfidia
Anno:
2022
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Era da un po’ di tempo che non vi parlavamo di pubblicazioni di Aristea, ma quando si tratta di esplorare la collana “Nuovi Mondi” le balene gialle non possono mancare all’appello, quindi di ritorno da quel capolavoro di Persephone X, partiamo di nuovo carichi di aspettative alla volta di “Thule“, un librogame scritto da Marco Zamanni (La Luna del Raccolto, Bacci Pagano-Il gioco, Cupe Vampe e altre biblioteche, Fortezza Europa-Londra, Jekyll e Hyde), che ormai non ha più bisogno di presentazioni.
Trama e Ambientazione
Vi troverete in un’ambientazione fantascientifica curata nei minimi dettagli, in cui la Terra è stata abbandonata ormai da più 600 anni durante la cosiddetta Diaspora e l’umanità si è insediata in un nuovo sistema planetario. In particolare le vicende narrate ruotano intorno a Thule, un pianeta tanto impervio quanto importante per la sua ricchezza di kryo-ghiaccio: un materiale così versatile da poter risolvere in un colpo solo tutti i problemi dell’umanità.
In questo scenario vestirete i panni di Erin Eldreis, erede di una potente casata nobiliare, che viene incaricata di trasferirsi insieme ad altre famiglie sul pianeta in questione per sfruttare le sue importanti risorse; ma, considerati i rapporti tesi tra le fazioni in gioco, è certo che questa situazione sfocerà in sanguinosi conflitti, quindi armatevi di coraggio perché potreste trovarvi inaspettatamente “con il cuore e le spalle al muro…”
Materiali di gioco
Avrete tra le mani un mastodontico volume di 735 paragrafi non troppo comodo da maneggiare, di cui abbiamo amato le fantastiche illustrazioni di Fabio Porfidia, che, come il vino, migliora ogni anno che passa. Oltre a questo segnaliamo le appendici alla fine del volume ed il piccolo spillato fornito con il preordine, “I segreti di Thule“, dove sono raccolti interessanti approfondimenti su ambientazione e vocaboli utilizzati, nonché scene tagliate e la spiegazione dello Shamat: un gioco di bluff molto adrenalinico, che avrete la possibilità di provare anche all’interno dell’avventura.
Meccaniche di gioco
Le meccaniche di gioco, pur riprendendo molte di quelle già utilizzate in altri volumi di Aristea, vengono così ben rielaborate che riescono assumere dei connotati nuovi e freschi.
Il primo passaggio è quello di distribuire 14 punti tra le due caratteristiche di partenza di Erin, la Prestanza e la Concentrazione, facendo attenzione che nessuna delle due raggiunga un punteggio superiore a 9. Queste abilità saranno necessarie per affrontare le Prove, che, come avevamo visto in altri volumi di Aristea,necessitano il lancio di due dadi a 6 facce, ottenendo un successo se il risultato non sarà superiore alla caratteristica testata; ma la novità è stata l’introduzione di un modificatore di difficoltà, che sarà capace di offrire una sfida sempre differente, perché influenzato di volta in volta dalle avversità da affrontare, nonché dai talenti e dagli oggetti posseduti.
In soccorso ai più sfortunati con i dadi viene incontro la riserva di 6 punti Linfa, che non solo consente di ripetere il lancio di tutti i dadi per ogni punto speso, ma anche di forzare alcune situazioni a proprio vantaggio, nonché di attivare poteri speciali a seconda delle regole esplicitate nel testo.
Sebbene abbia una pelle dura, Erin è in possesso di una limitata scorta di Energia (inizialmente pari a 10), che, una volta esaurita, non comporterà una sconfitta immediata, come abbiamo sempre visto nella maggior parte delle avventure a bivi, ma, seguendo le indicazioni del testo, vi condurrà a diramazioni obbligate.
I combattimenti si svolgono in maniera simile alle prove, ma vi sarà richiesto di ottenere un determinato numero di successi per poter trionfare, avendo inoltre la possibilità di condurre degli attacchi prestanti o concentrati con implicazioni dirette sulla relativa difficoltà e dell’energia messa a rischio in caso di fallimento. Inoltre durante l’avventura potrete apprendere un certo numero di talenti, che avranno funzionamenti e costi differenti e saranno sempre spiegati dettagliatamente nel testo.
La vera chicca è l’utilizzo dello Zakimos System, inventato dallo stesso autore e fino ad ora implementato solo nelle sue opere di stampo investigativo: questo consiste nella possibilità di rivolgersi a determinate persone in alcune occasioni, trasformando le prime due consonanti del loro nome in numeri, avvalendosi delle tabelle fornite volta per volta, per poi recarsi al paragrafo così ottenuto. In questo modo dovrete sempre essere attenti ai nomi delle persone incontrate durante la lettura, segnandoli con premura nell’apposita scheda, perché poi non riceverete alcun aiuto al momento del loro utilizzo.
Inoltre troverete un elaborato e ricco sistema per mantenere sempre la narrazione coerente alle scelte effettuate e agli eventi accaduti, che si comporrà di: modifiche alle due mappe di gioco, parole chiave, note e crocette.
Infine, se non vi fosse ancora bastato, sono stati inseriti anche degli obiettivi abbastanza difficili da raggiungere, con cui anche i lettori più esperti troveranno pane per i loro denti.
Esperienza di gioco
L’esperienza di gioco è probabilmente una delle più complete che si possa provare in un librogame, in quanto l’autore vi accoglierà inizialmente con gli stereotipi del genere, per poi stupirvi con mosse inaspettate: riassumendo vi districherete tra indagini, intrighi, complotti, negoziazioni, combattimenti, battaglie e esplorazioni. Ma la cosa più accattivante di tutte è che potrete gestire tutte queste situazioni in totale libertà e in assenza di qualsiasi forma di moralismo, perché potrete ottenere vantaggi da atteggiamenti benevoli, così come da quelli più freddi e calcolatori o da quelli più crudeli e senza scrupoli. Questi aspetti vengono ulteriormente esaltati dalle variegate meccaniche di gioco, intrecciate in modo da affaticare mentalmente il lettore solo per lo stretto necessario.
La narrazione è supportata da un ottimo stile di scrittura e coinvolge il lettore con tanti colpi di scena, che, variando da una lettura all’altra, forniscono una longevità e una rigiocabilità da primi della classe, perché tutte le scelte avranno sempre un senso e varrà la pena perseguirle per scoprire quale scenario sorprendente ci possano riservare.
L’unico difetto che abbiamo trovato è proprio il fatto che alcuni segreti del volume sono troppo difficili da scoprire e solo poche persone avranno la soddisfazione di trovarli senza aver barato, costituendo sicuramente una sfida affascinante per alcuni e per altri un’inevitabile fonte di frustrazione.
Conclusione
Riteniamo che Thule rappresenti tutto quello che si meritano gli appassionati di librogame e per questi sarebbe davvero imperdonabile lasciarselo scappare, al contrario lo sconsigliamo ai lettori alle primissime armi perchè potrebbero trovarsi disorientati rispetto alla mole di regole e all’attenzione necessaria a fare tutti gli aggiornamenti nel modo più opportuno.
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